Egidio Gherardi

1934-1998

Egidio Gherardi Gli Alpini dell’Alta Valle Brembana costituiscono senza dubbio una grande famiglia, che da sempre si allarga a numerosi Amici che condividono con le Penne Nere, impegni sociali e solidarietà. Fra gli Amici più cari impossibile non dedicare un ricordo ad Egidio Gherardi, scomparso a Moio de Calvi il giorno di Natale del 1998, all’età di sessantaquattro anni. Ricordare la figura di Egidio può per certi aspetti risultare retorico, tale era lo spessore di una figura che l’Alta Valle non poteva certa limitare ai propri confini, ma che sicuramente ne costituiva origine orgogliosa.

Egidio Gherardi era nato a Trafficanti in Val Serina nel 1934 e sei era trasferito quasi immediatamente a Moio de Calvi con i genitori Romilda e Battista dipendente dell’ENEL. Un tragico incidente presso le scuole medie di Valnegra all’età di dodici anni lo aveva privato per sempre della gamba destra, costringendolo all’uso delle stampelle. La grande scommessa vincente di Egidio è stata quella di portare a compimento una realizzazione personale e sociale nonostante un handicap che in altre situazioni avrebbe costretto chiunque all’anonimato e alla vergogna.

5 febbraio 1995: Egidio Gherardi in occasione del Nikolajewka svoltosi a Moio Dé Calvi.

La montagna è stata sicuramente il suo banco di prova più duro e affascinante, sia nelle prime gite solitarie in Alta Valle, sia soprattutto per imprese memorabili che tutto il mondo guardava con ammirazione. Sono memorabili alcune scalate da lui eseguite: nel 1977 al monte Kenya in Africa a 5100 metri, nel 1981all’ Huascaran in Perù a 6400 metri, al Monte Bianco e alle tre Cime di Lavaredo. Nel 1981, in occasione dell’anno internazionale dell’handicappato, aveva realizzato un’altra impresa eroica; a piedi da Bergamo al rifugio Calvi, per 64 chilometri, con un durissimo cammino di 23 ore con condizioni atmosferiche da tragedia. Fu nominato Cavaliere Ufficiale al merito della Repubblica Italiana da Sandro Pertini nel 1984 e fu attivo in Alta Valle Brembana quale fondatore della Sezione del Club Alpino Italiano di Piazza Brembana, del “Rocol di Rase” a Valnegra e del “Gruppo amici Gogis”, promotore del premio “Inno alla vita”, che ogni anno assegna un riconoscimento a quanti hanno saputo reagire con slancio e volontà alle avversità della vita. Gli Alpini dell’Alta Valle Brembana serbano di Egidio un ricordo intenso di amicizia e grande vicinanza. Non c’era iniziativa vallare o di gruppo cui non fosse in qualche modo presente, in qualità di animatore, sostenitore generoso o semplice amico, innamorato pazzo della vita e dello stare insieme. Nessuno può dimenticare la sua grande voglia di vivere, l’energia che sapeva infondere e il coraggio che voleva trasmettere. Le note del suo organetto erano in tante occasioni la colonna sonora del suo spirito libero. Lo ricordiamo speaker in tante edizioni del Trofeo Nikolajewka, ma per noi e per tutti resterà sempre un esempio e soprattutto un amico.



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