Don Stefano Palla
1884 – 1970

Don Stefano Palla, ultimo a destra, con alcuni Cappellani militari
Nacque a Moio Dé Calvi il 2 dicembre 1884, studiò 12 anni nel collegio di Valnegra poi, l’ultimo anno di teologia nel Seminario di Bergamo e venne ordinato sacerdote il 5 giugno 1909. Celebrò la sua prima S. Messa a Moio Dé Calvi e la sua prima destinazione fu a Valsecca come coadiutore dal 1909 al 1919. Chiamato alle armi per la prima guerra mondiale del 1915-18, prese parte ai combattimenti sull’Ortigara. Frequentato il corso Allievi Ufficiali nell’Accademia militare di Parma e nominato Sottotenente, fu assegnato al V° Reggimento Alpini – Battaglione “Vestone” con il quale partecipò a numerosi fatti d’arme, meritandosi encomi e decorazioni.
Al termine della guerra venne congedato con il grado di Capitano. Nominato Vicerettore del collegio di San Carlo di Valnegra, dove rimase dal 1919 al 1931, fu valido collaboratore del suo stimato Rettore don Carlo Traini.
Nel 1931 fu nominato Cappellano della Beita di Palazzago. Nel 1932 fu Economo e poi Prevosto della parrocchia di San Giacomo apostolo in Averara per 38 anni. Qui spirò all’età di 86 anni il 9 gennaio 1970. Nel 1968, per le molteplici benemerenze acquisite e per il grande amore alla sua gente, fu decorato dal Consiglio di Valle con una medaglia d’oro con la seguente significativa motivazione: “Montanaro fra i montanari - Capitano degli Alpini – durante i sessant’anni di apostolato interamente trascorsi fra le sue genti della montagna, con instancabile opera, con sacrificio e amore fraterno, oltre alla formazione religiosa, curò l’assistenza e l’istruzione per meglio preparare alla vita gli umili lavoratori e gli emigranti cui diede generoso aiuto e consiglio illuminato ricambiato con vivo affetto e profonda gratitudine.” Con il suo testamento volle devolvere tutto il suo patrimonio personale: casa paterna, terreni, boschi e risparmi personali al Patronato San Vincenzo per la costruzione di un ricovero per anziani. Venne così acquistato il tererno a Piazza Brembana e fu la premessa per la realizzazione del centro Sociale che porta il suo nome, sorto cono il contributo di tutta la popolazione dell’alta Valle brembana. Il 13 luglio 1980 nel decennale della sua morte, venne posata ad Averara una lapide in suo ricordo.
