I fratelli Cattaneo


Dalla ricerca di Sara Gambarelli

Un ricordo particolare è dovuto alla memoria dei fratelli Cattaneo, tre Alpini, figli di Paolo ed Emilia Cattaneo che, partiti per il fronte russo durante la seconda guerra mondiale non fecero più ritorno in patria. La famiglia originaria di Valleve, dedita all’agricoltura, si trasferì nel 1914 a Bordogna, acquistando una casa in Via Cardinal Cavagnis ed alcuni poderi.


Silvio Cattaneo

Silvio Albino, chiamato Attilio, nacque a Valleve il 5 ottobre 1906, frequenta la scuola elementare a Valleve e prosegue poi a Bordogna.

Molto studioso, autodidatta, cercò sempre di migliorarsi e migliorare la propria posizione sociale; stanco di fare il contadino e “boucheron” in Francia, cerca altre soluzioni lavorative e si arruola nel partito fascista, forse più per bisogno che per convinzione.

Presta il servizio militare nel corpo degli Alpini, simpatizzante dell’ideologia fascista, è spesso presente alle manifestazioni del regime, diventa pre-istruttore in varie città italiane, per dieci anni è al servizio della Milizia volontaria. Combatte nelle guerre d’Africa e di Spagna ed infine in Russia. Fu decorato con distintivi commemorativi e croci di guerra al valor militare.

Quando parte per il fronte orientale ha 38 anni, da parecchio vive lontano da Bordogna, vi ritorna soltanto per brevi licenze, gli spostamenti da una città all’altra gli impedirono di formarsi una famiglia.





Emilio Cattaneo

Emilio, chiamato sempre Bruno, nacque a Bordogna il 26 marzo 1918, frequentate le prime classi elementari nel paese natio, viene poi subito avviato, come consuetudine dell’epoca al lavoro agricolo e di boscaiolo. Appassionato di montagna e di sci, dallo stato di famiglia il 10 ottobre 1939, risulta già chiamato alle armi.

Dalla corrispondenza ai genitori, nel 1941 si trova a combattere sul fronte greco albanese, nel Gruppo “Bergamo” della Tridentina. Ritornato in Italia, continuerà il servizio militare nel reparto d’artiglieria Alpina a Venaria Reale in provincia di Torino; qui con i suoi compagni si preparerà per la partenza in Russia.

Durante la guerra, Silvio cerca di avviare la pratica per il rientro a casa di uno dei due fratelli e l’esonero per il terzo Giuseppe.



Giuseppe Cattaneo Giuseppe, chiamato Nino, nacque a Bordogna il 22 agosto 1922, ultimo della numerosa famiglia, come gli altri fratelli dopo alcuni anni di scuola è avviato al lavoro dei campi e dei boschi. Di carattere molto timido e chiuso, pauroso e di poche parole, le ragazze di allora, oggi nonne, lo ricordano come un bel ragazzo, amante delle escursioni e della montagna. Viene arruolato negli Alpini, parte per Venaria Reale, dove incontrerà il fratello Emilio. Questi e l’altro fratello Silvio, cercano il più possibile, di aiutarlo e sorreggerlo psicologicamente, sia per la giovane età, sia per il carattere. Nell'inverno 1942 si ammalò di pleurite, nonostante questo fu ritenuto abile per la Russia, ed a vent’anni è già al fronte. Silvio, Emilio e Giuseppe scrissero moltissime lettere, biglietti postali e cartoline, sia ai genitori che ai fratelli e sorelle; da questa corrispondenza emergono i forti rapporti famigliari, i tre fratelli si cercano di continuo, sia durante il viaggio che al fronte, tramite amici o commilitoni riescono a scambiarsi notizie reciprocamente. Solo Silvio è lontano dalla zona dove si trovano gli altri due fratelli, ma sanno sue notizie dalle lettere dei genitori. Nell’agosto del 1942 Emilio e Giuseppe si incontrano e scrivono una lettera ai genitori, firmata da entrambi, lamentano le fatiche e le sofferenze subite, è il periodo delle marce per raggiungere la zona operativa. Giuseppe scrisse l’ultima lettera il 25 novembre, Silvio il 4 dicembre augurando buone feste, Emilio scrive ai genitori il 27 dicembre 1942 confidando in un anno migliore di quello che sta tramontando.

Di loro non si saprà più nulla, il nuovo anno porterà alla famiglia Cattaneo solo tristezza ed un’attesa continua. Dal Ministero della Guerra in data 27 giugno 1943 sono redatti i verbali di irreperibilità per Cattaneo Giuseppe (Matricola 25102) e Cattaneo Emilio (Matricola 4316); per Giuseppe si fa riferimento al combattimento in data 26 gennaio 1943 sul Don, per Emilio in data 22 gennaio 1943 sul fronte russo. Il Ministero della Guerra affermò che di loro si era persa ogni traccia. La data del 22 gennaio fa riferimento ai combattimenti presso Scheljakino, (qui la 31a Batteria del Gruppo Bergamo, alla quale Emilio apparteneva, fu annientata). La data del 26 gennaio è quella indimenticabile della battaglia di Nikolajewka, qui gli Italiani riuscirono a rompere l’accerchiamento russo, vi partecipò la Divisione Tridentina con numerosi reparti, compresa la 33a Batteria del Gruppo Bergamo di cui faceva parte Giuseppe. Il verbale di irreperibilità certifica che Silvio (Matricola 8546), dopo il combattimento avvenuto il 17 dicembre 1942 in Russia, è scomparso e non venne riconosciuto tra i militari dei quali fu accertata la morte o la prigionia. Il padre Paolo già nel febbraio 1943, insospettito dalle lettere che non pervenivano più e delle voci che davano le nostre forze in Russia sconfitte e affamate, iniziò a cercare i suoi figli rivolgendosi al Ministero della guerra, agli ufficiali e a i giornali. Un Alpino di Branzi, affermò di aver visto Emilio tornare indietro nella “sacca” dicendo di voler ritrovare il fratello Giuseppe rimasto ferito alcuni chilometri indietro. Per Silvio, un suo amico, in corrispondenza con la sorella Rita Cattaneo, afferma di averlo visto cadere in combattimento il 17 dicembre 1942, la stessa data riportata sul verbale di irreperibilità redatto dai suoi superiori. La madre Emilia, non si dette pace, la sua mente iniziò a vaneggiare, partiva sempre da casa, senza meta, alla ricerca dei suoi figli. La sua vita si concluse nel 1954 sempre in quella ricerca spasmodica e infruttuosa.

Le ricerche continuarono da parte del padre Paolo e dopo la sua morte avvenuta nel 1956, furono proseguite dai figli Beatrice, Andrea, Maddalena ed Eugenio purtroppo senza alcun esito. Purtroppo per i tre fratelli Cattaneo non vi fu nessun riconoscimento ufficiale, come se fosse normale per una famiglia perdere tre figli nella stessa guerra. Il padre fece apporre sulla casa dove vissero, una lapide commemorativa tutt’oggi esistente. Sul monumento ai Caduti di Bordogna sono riportati i loro nomi e le loro fotografie. L’Amministrazione Comunale di Roncobello ha dedicato alla loro memoria una via a Bordogna. Nel 1981 in sostituzione del tradizionale trofeo Nikolajewka, gli Alpini dell’alta Valle Brembana organizzarono un raduno di Alpini per ricordare la tragedia di Russia, in quell’occasione vennero ricordati in particolar modo i tre fratelli Cattaneo.



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